mercoledì 8 luglio 2009


Linguaggio Lis

Sono rimasta un pò assente da questo blog ultimamente perchè fine dell'anno scolastico e quindi anche del mio lavoro.

Durante questa assenza però ho continuato con il mio studio riguardo questo argomento e ripensando a tutti i gesti che sono stati usati in questi anni di lavoro ho anche ricordato che se anche non è la stessa cosa sarebbe possibile codificare i gesti del mio alunno e quelli di altri in un linguaggo come quello lis.

In passato avevo lavorato con bambini che parlavano con questo tipo di linguaggio,e ho deciso di sentire il mio docente per chiedergli se secondo lui insegnare questo tipo di linguaggio potrebbe essere utile e possibile per un bambino autistico.

In fondo il mio alunno non parlava ,non si esprimeva a gesti?perchè non usare questi gesti sempre ?in fondo ho notato che comunque anche altri bambini affetti da autismo utilizzavano gli stessi o simili.Può essere che sia una cosa troppo grande o anche senza senso ma,gli autistici almeno quelli con cui ho lavorato io più che altro nelle supplenze non avevano l'uso della parola e si esprimevano sempre con gesti .Secondo il mio docente LIS la cosa sarebbe fattibile e anche molto utile per fare in modo soprtutto che gli inseganti capiscano le esigenze dato che comunque la maggior parte delle volte per non dire sempre chi segue un bambino autistico non ha nessun tipo di specializzazione in questo campo.Mi ha anche detto che alcuni docente usano già questo metodo e credo che dovrebbero usarlo molte più persone.

Certo ,ogni bambino ha più o meno una forma grave ma,perchè noi insegnanti non proviamo a dare tutti la possibilità a questi bambini di apprendere in questo modo diverso?i n fondo perchè non provare .
Il linguaggio lis si basa si sui segni e sui gesti fatti ma sopratutto dall'espressione del viso in quanto lo stesso gesto hai più significati e credetemi un bambino autistico fa la stessa cosa.Non tornerò a lavorare con questo bambino che ho seguito come già sapete ma a settembre rinizierò il livello avanzato del linguaggio lis e spero che un giorno appena potrò io possa almeno provare ad utilizzare questo metodo.
Voi che ne pensate?fatemi sapere!!

domenica 31 maggio 2009

tristezza!!!

L'anno scolastico è quasi terminato ,e con esso pure il mio lavoro con i bambini autistici.

E' stata l'esperienza più bella della mia vita,e sapere che non vedrò mai più il mio bambino mi rattrista molto.

Ho la possibilità di continuare ma,per motivi di salute non potrò,e lo vorrei tanto..

Pensare che due anni fa quando mi è stato proposto questo lavoro ,non volevo perchè oramai la mia idea era lavorare solo al nido come educatrice con bambini normali,e ho accettato solo per motivi economici e ora se solo potessi lo farei anche gratis..

Mancano tre giorni alla fine della scuola ..



Enrico mi hai dato più tu da solo che 10 bimbi messi assieme!

non ti dimenticherò mai ,!porterò sempre con me i momenti in cui ti fissavi a volere andare al bagno per prenderti la bottiglietta di acqua per mostarmi che avevi impararto ad aprire il rubinetto e e a bere dalla buttiglia.

Mi ricorderò sempre il tuo modo strano di comunicare con me perchè non puoi parlare,ci siamo inventati un linguaggio di segni e gesti tutti nostri,segni fatti di sgardi,di vocalizzi ,di abbracci,schiaffi.

Mamma mia quante ne prese da te anche ,ma ne è valsa la pena.

Non sono riuscita ad insegnarti a tenere la penna perchè per te scrivere non è importante ,tu hai voluto imparare ad essere autosufficente in altri modi,la scuola hai ragione serve a questo.

Mi ricorderò sempre lo sguardo che avevi quando ti ho regalato un paio di pantaloni e la camicia perchè non ne avevi e ti sporchi sempre.Ce ne erano due tipi tu hai scelto quello che volevi ,ti sei guardato allo specchio ,mi hai guardato e ti sei tenuto in mano quello che ti piaceva ,volevi dire grazie e allora con il tuo moddo di camminare buffo,perchè mangi troppo e lo sai vero ,un pò di dieta e movimeto ti farebbe bene ,ma sei pigro...sei andato in classe e sei andato a prendere il tuo creckers e me lo hai messo in borsa.Questo era il tuo modo per dire Grazie Diana,quello zaino che ancora in questi giorni ,hai la mania di portare in giro per vedere se ti porto la merenda che piace a te perchè quella della casa famiglia. non ti va.

Avrei voluto che ti accogliessero di più i tuoi compagni,ma,non è andata male comunque vero?vedrai che il prossimo anno andrà meglio..

Io non ci sarò ,ma ,so che ti ricorderai sempre nel tuo cuore di me come farò io,perchè anche se hai i tuoi problemi nessuno potrà cancellare questi due anni..e chissà spero che chi prenderà al mio posto ti tratti sempre bene e ti insegni le mille cose che vuoi sempre imparare.

Ciao Enrico


lunedì 25 maggio 2009

mercoledì 20 maggio 2009

il modello Teacch per la cura dei bambii autistici

A Palermo si sperimenta il modello Teacch per la cura dei bambini autistici
A sperimentare per la prima volta il modello americano saranno gli operatori dell'istituto Villa Nave, intenzionato a diventare un centro di eccellenza del settore. Il sistema consiste nella messa in pratica di alcune strategie visive
Saranno 15 operatori specializzati dell'istituto Villa Nave di Palermo ad applicare per la prima volta il modello americano psico-educativo Teacch. Il modello consente ai bambini autistici di svolgere autonomamente le attività essenziali per la loro crescita. A tal fine gli operatori socio-educativi dell'istituto medico psico-pedagogico hanno partecipato a un corso di specializzazione realizzato da Euro Services. Villa Nave è una casa di cura fondata oltre 50 anni fa e gestita dalle Suore teatine dell'Immacolata concezione che spera così di diventare un centro d'eccellenza nel settore.
Nello specifico il metodo consiste nella messa in pratica di alcune strategie visive finalizzate a dare alle persone autistiche e con disturbi della comunicazione, già dall'infanzia, strumenti espressivi e capacità per svolgere in modo autonomo, dopo un training specifico, attività essenziali come mangiare, lavarsi, vestirsi, giocare. Il Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children (Teacch), è un programma elaborato a fine anni Sessanta nel North Carolina (Usa). L'obiettivo essenziale del modello Teacch è fare in modo che la persona autistica possa gestire al meglio la propria vita quotidiana e vivere nella società nel modo meno emarginato possibile. Tra le caratteristiche del sistema Teacch c'è anche il coinvolgimento dei genitori nell'uso dello stile comunicativo dei figli autistici, per facilitare la gestione delle loro esigenze nel contesto familiare. Nell'ambito del percorso formativo sono state già avviate le prime applicazioni pratiche del nuovo metodo ai bambini che trascorrono la giornata a Villa Nave con la formula della semiresidenza. Per lo svolgimento del corso è stato utilizzato anche un co-finanziamento Por Sicilia in forma di voucher.
"Con la specializzazione di questi 15 operatori - sottolinea Massimo Papa, di Euro Service - Villa Nave diventa un vero e proprio centro d'eccellenza non solo per il trattamento dell'autismo ma anche per la futura formazione di altri specialisti. Abbiamo fortemente creduto in questo progetto perché ha un grande valore sociale. Basti pensare che la presenza a Palermo di operatori e di un istituto qualificati per il modello Teacch dà a molte famiglie l'opportunità di offrire ai figli un valido percorso riabilitativo, senza dover cercare questo tipo di soluzione a centinaia di chilometri di distanza oppure, in alternativa, limitarsi a forme di ricovero basate più che altro sulla semplice accoglienza. Il corso, anche per questo motivo, è stato condotto da uno dei massimi esperti del settore, al quale abbiamo affiancato altri professionisti di primo livello".
A curare la formazione dei 15 operatori è stato lo psicologo e psicoterapeuta romano Marco De Caris, docente dell'università dell'Aquila ed esperto della materia tra i più accreditati nel panorama nazionale e internazionale. Alcuni aspetti specifici sono stati sviluppati dai neuropsichiatri dell'infanzia Giovanna Gambino, responsabile del Centro autismo della Asl 6 Palermo e Angelo Vecchio e dalla psicologa Nadia Volpe.
"Il programma Teacch - spiega De Caris - serve per fornire ai bambini autistici competenze psicologiche e strategie di comunicazione visiva, considerato che molti di loro non possono utilizzare il linguaggio verbale. Questo presuppone la costruzione, intorno a loro, di un ambiente che, con messaggi figurativi e oggetti creati ad hoc per sperimentare le azioni della vita quotidiana, suggerisca loro cosa fare, come e quando, oppure come chiedere qualcosa. Si tratta di un approccio trasversale ai vari metodi comunicativi, che si è dimostrato ideale per i bambini in età scolare ma estremamente valido anche per i più piccoli e per gli adulti. L'importante è attuare le strategie d'insegnamento in modo flessibile". Imparando a combinare simboli già noti in sequenze create autonomamente, gli autistici possono anche manifestare desideri ed esigenze. Il soggetto autistico, inoltre, può simulare e, quindi, sperimentare, con appositi strumenti di lavoro, azioni da compiere poi nella quotidianità, come per esempio aprire e chiudere una cerniera, abbottonare e sbottonare una camicia, allacciare e slacciare una scarpa.
"L'incidenza percentuale dell'autismo, che è una patologia da considerare non rara - sottolinea Giovanna Gambino, responsabile del Centro autismo della Asl 6 - ci ha indotto ad avviare un censimento dei malati autistici nel territorio provinciale con l'obiettivo di formare una specifica banca dati. Tuttavia ci vorrà del tempo per portarlo a termine, anche perché occorrerà rivalutare le diagnosi già esistenti secondo le classificazioni internazionali correnti". Le statistiche nazionali e internazionali evidenziano, negli ultimi anni, un trend in aumento della popolazione affetta da autismo e i dati dicono che oggi, in media, un bambino ogni 160 ha almeno un disturbo che rientra nel quadro dell'autismo e che richiede interventi riabilitativi. Nelle sue forme più gravi, l'autismo può colpire fino a 5 bambini ogni 10mila. Attualmente non esiste una terapia organica per la cura della malattia, che è però al centro di ricerche soprattutto nel campo della genetica

giovedì 14 maggio 2009

Esperienza

Come esperienza personale vi posso dire che l'insegnamento nella scuola primaria risulta essere molto difficile ma da molte soddisfazioni.
Sono due anni che seguo un ragazzino e riuscire ad interagire con lui è stato molto duro,anche perchè loro di solito non si fidano e in più hanno bisogno di figure che siano sempre le stesse.Io sono arrivata dopo che era stato già con altri insegnanti.L'apprendimento per lui è sempre stato molto sistematico e non bisogna cambiare nulla con la fretta nella sua giornata tipo.Bisogna provare e riprovare ,finche per esempio l'azione di lavarsi le mani dopo aver usato la pittura non diventi una cosa automatica.
L'interagire per me con lui è problematico anche perchè non parla e lui per esprimersi ha un metodo tutto suo.
Per esempio un battito di mani vuol dire si,il rumore con cui si chiama di solito un gattino,non so come esprimerlo per lui vuol dire vieni con me.Qesti sono solo degli esempi ma vi assicuro che il suo "vocabolario"è sempre più grande e diverso ma non cambia.Devo proprio dirlo sono io che sto imparando da lui e non lui da me che sono l'insegnate !

martedì 5 maggio 2009

Interazione sociale


L'autismo è caratterizzato da difficoltà di vario grado sia nella comunicazione, sia nella interazione sociale, sia a livello comportamentale.I soggetti affetti sono "chiusi nel loro mondo" tutto particolare, frammentati a livello psicologico, ipersensibili agli stimoli esterni, spesso aggressivi e/o autolesionisti, sia per paura, sia per meccanismi di difesa.
A carattere generale, essi presentano:
1. Assenza o riduzione del gioco immaginativo e sociale2. Ridotta capacità nel fare amicizia con i coetanei3. Ridotta capacità di iniziare o sostenere una conversazione con gli altri4. Linguaggio stereotipato, ripetitivo o inconsueto5. Ambito di interessi ristretto e anomalo per intensità o concentrazione6. Adesione apparentemente irremovibile a specifiche routines o rituali7. Eccessiva attenzione per dettagli di oggetti, frasi, rappresentazioni.

Oggi è ben noto che l'autismo è un disordine dello sviluppo del sistema nervoso che si stabilisce precocemente e non fornisce all'individuo gli strumenti di percezione, interpretazione ed interazione con la realtà, a causa di scompensazioni e/o migrazioni di gruppi cellulari a carico del SNC (sistema nervoso centrale).È possibile con approccio adeguato migliorare il quadro clinico.I miglioramenti sono evidenti nei casi in cui il livello cognitivo è alto (intelligenza nella norma), con possibilità di buon inserimento nella vita sociale, mentre sono più difficili in presenza di Ritardo Mentale. Nei casi di lieve entità è possibile il raggiungimento di una qualità di vita parzialmente o sufficientemente autonoma, nei casi più gravi i risultati consentono una sopravvivenza più adeguata con maggiore adattamento alle situazioni e migliore accettazione degli altri con diminuzione delle componenti aggressive ed autolesionistiche.Attualmente non esiste una cura specifica per l'autismo. Gli interventi vengono scelti e studiati in base ai sintomi specifici di ogni individuo. Tali interventi spesso portano ad un miglioramento sostanziale del comportamento.